UNA REGOLARE ATTIVITÀ SESSUALE
- Lorenzo Poggi
- 18 ott 2019
- Tempo di lettura: 2 min
È così importante avere rapporti sessuali con regolarità?
Gli studi scientifici che lo dimostrano ormai non si contano: è inequivocabile, è scientifico.
Però, a dire il vero, non credo che in tali studi i soggetti vengano costretti all’attività sessuale solitaria e per di più impedendo loro di fantasticare su quanto stanno facendo.
Allora però forse non è “l’attività sessuale” in sé che fa bene…
Il bello (e il buono) del sesso non è forse l’ineguagliabile piacere di entrare in intimità con un’altra persona (o il fantasticarlo)?
Solo che se poi non condividiamo veramente tutta l’intimità ci ritroviamo a rincorrere un’occasione dietro l’altra (da soli, con la stessa persona, con altre e al di là di quanto tempo passi tra un’occasione e l’altra) senza trovare mai quello che stiamo cercando.
E alla fine moriamo da collezionisti di francobolli senza aver mai spedito una lettera d’amore. Oppure ne spediamo una, ci va fatta bene e poi torniamo a fare la collezione insieme all’altro.
Se poi crediamo che dietro al desiderio ci sia solo la fisiologia allora possiamo continuare a pensare che “intimo” significhi biancheria e non viceversa, che il Viagra sia una cura per il Cuore e che il porno sia solo una questione di sesso e non piuttosto teatro di fantasie, grezze ed esprimibili solo lì, proprio perché fuori da lì non riescono ad essere completamente tradotte (e quindi accolte da nessuno) nel linguaggio dell’intimità:
A me piace questo perché…
E a te?
Ti va di diventare intimissimi?
Ti avverto però che nel mio intimo non c’è Chilly e nemmeno la comunità scientifica… c’è il punto in cui si incontrano la parte mia più fragile e quella più barbara e sono la stessa cosa.

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